
SULMONA. Il fatto non costituisce reato. Con questa formula il giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ha assolto questa mattina L.D.R., 56enne di Sulmona, finito sul banco degli imputati per la percezione indebita del reddito di cittadinanza. Il fatto risale al 2020, quando l’uomo aveva fatto domanda all’Inps per ottenere il beneficio (giugno 2020), “dimenticando” di comunicare allo Stato (a dicembre 2020) che era stato rinchiuso in carcere. Inoltre, dagli accertamenti effettuati dalla guardia di finanza, era venuto fuori che, all’atto delle presentazione della domanda, aveva omesso la dichiarazione sulla proprietà di otto autovetture, un autocarro e due motocicli. Le accuse sono cadute nel corso del processo. Per il mese di detenzione, ha riferito il perito chiamato in causa dal giudice, l’uomo non era pienamente capace d’intendere e volere mentre le omesse dichiarazioni non erano un atto dovuto e quindi, per la legge, non configurano un reato. Così l’uomo, difeso dall’avvocato, Silvia Iafolla, è stato mandato assolto, a fronte di una richiesta di condanna da parte del pm di un anno e quattro mesi di reclusione