
SULMONA – E’ stato fissato per la giornata di lunedì 29 maggio l’interrogatorio di garanzia del 43 enne peligno che è stato raggiunto l’altro giorno dalla misura del divieto di avvicinamento nei confronti dell’ex moglie e dei suoi congiunti. Il provvedimento cautelare non è bastato per farlo desistere dalle condotte persecutorie tant’è che ieri, dopo nemmeno 48 ore dalla notifica dell’ordinanza, si sarebbe presentato nel cortile della scuola frequentata dalla figlia minore, venendo meno alle disposizioni del giudice che gli impone di non avvicinarsi a meno di trecento metri dai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese. La vittima, per il tramite dell’avvocato, Teresa Nannarone, ha sporto una nuova querela, ora al vaglio dell’autorità giudiziaria per le determinazioni di competenza. Rimane alto il rischio che il giudice possa aggravare la misura cautelare. Intanto il 43 enne il prossimo lunedì comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia. Dal castello accusatorio è venuto fuori tutto il profilo dell’uomo padrone: almeno 50 messaggi al giorno, continue telefonate, minacce al grido di “ti ammazzo e vi ammazzo” (in riferimento ai congiunti della donna,ndr), presentazioni sul luogo di lavoro della ex. In un’occasione sarebbe arrivato perfino a tentare l’aggressione fisica alla donna, utilizzando un martello. Tragedia evitata solo grazie all’intervento dei parenti della vittima e dei Carabinieri. Due anni di inferno, dal 2021 al 2023, che hanno costretto la vittima a modificare il proprio stile di vita. Da qui la denuncia e l’inchiesta della Procura. Ma a quanto pare la misura cautelare non è bastata.