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SULMONA – Vessazioni, continue richieste di denaro e atti persecutori verso la sorella. Per un 46 enne dell’Alto Sangro, E.D.C., non è bastata la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica di Sulmona per far cessare la sua condotta. Nei giorni scorsi, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale sulmonese, ha emesso il provvedimento del divieto di avvicinamento verso la casa della sorella e tutti i luoghi frequentati dalla persona offesa. Il 46 enne non potrà più avvicinarsi alla sorella e ai suoi familiari e, contestualmente, ha l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La doppia misura cautelare è scattata a seguito delle condotte recrudescenti dell’ultimo periodo che hanno spinto la vittima a presentare una nuova denuncia agli organi inquirenti. La donna non ne poteva più di quelle continue richieste di denaro, appostamenti, telefonate e una serie di azioni che avrebbero configurato il reato di stalking. Ieri si è svolto l’interrogatorio di garanzia nel corso del quale, l’avvocato della difesa Stefano Michelangelo, ha prodotto una copiosa documentazione per dimostrare lo stato di alterazione psichica di cui soffrirebbe l’uomo che lo renderebbe, secondo il legale, incapace di intendere e di volere. Per questo Michelangelo ha chiesto il ricorso all’incidente probatorio condizionato alla perizia per definire la vicenda, cristallizzare le prove ed evitare la reiterazione dei comportamenti. Il giudice si è riservato. Nel frattempo l’uomo dovrà stare lontano dalla casa della sorella, dai suoi familiari e dai luoghi frequentati da questi ultimi.

Andrea D’Aurelio

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