
SULMONA. Lesioni aggravate dai futili motivi, minacce, imbrattamento di cose altrui ed accensioni pericolose. Queste le accuse che la procura della repubblica di Sulmona contesta a sei tifosi della Pro Vasto che lo scorso 5 gennaio avevano pestato di botte un giovane tunisino di circa 30 anni che stava spingendo una vettura in panne. A denunciarli è stata la squadra anticrimine del commissariato di Sulmona, diretto dal commissario capo, Carmine Di Cato, dopo aver ricostruito il grave episodio, con l’aiuto di qualche testimone e delle telecamere di videosorveglianza che si trovano nei pressi di piazza Ruggieri dove era avvenuta l’aggressione. Stando alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, è emerso che il tunisino stava cercando di spingere un’auto in panne quando dieci tifosi, scesi da quattro pulmini con sciarpe e passamontagna, avevano iniziato ad insultarlo con epiteti razzisti come “tunisino di m….”, per poi accerchiarlo e colpirlo con calci, pugni e perfino brandendo una spranga che non era stata utilizzata. A fermare l’aggressione era stato un agente di polizia fuori servizio, che a sua volta era rimasto lievemente ferito. Il 30enne era stato trasportato in ospedale dove era stato medicato e dimesso con una prognosi di sette giorni. I tifosi vastesi erano arrivati in città per seguire la propria squadra di calcio impegnata nella gara di Eccellenza contro l’Ovidiana Sulmona. Tuttavia l’episodio era scaturito da un battibecco che c’era stato poco prima tra il tunisino, che lavora in un autolavaggio e i dieci. Solo sei di essi, al termine delle indagini della polizia, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Dal commissariato hanno chiesto inoltre il daspo per tutti gli aggressori poiché i tifosi avevano lanciato anche fumogeni all’interno dello stadio e imbrattato alcuni muri nei pressi del casello autostradale di Pratola Peligna.