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POPOLI. Violenza sessuale e lesioni personali aggravate. Con queste accuse il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Pescara, Francesco Marino, ha rinviato a giudizio un 66enne di Popoli, accusato di aver picchiato e violentato la sua vicina di casa più giovane di vent’anni. I fatti risalgono alla vigilia di Natale dello scorso anno quando, secondo l’accusa, il 68enne aveva costretto la donna a subire atti sessuali. “Con atto insidioso e repentino, dopo averla colpita con una violenta spallata al torace, appoggiava il palmo della mano sul seno della donna” recita l’imputazione. L’uomo, sempre secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, per avvicinare la sua vicina, le aveva procurato lesioni al torace, refertate dal pronto soccorso dell’ospedale di Popoli. I medici le avevano giudicate guaribili in cinque giorni. La procura ha contestato l’aggravante del reato (lesioni) al fine di commetterne un altro (violenza sessuale). Per il gup le accuse sono solide per essere sostenute in giudizio. Di parere contrario l’avvocato difensore dell’imputato, Alessandro Margiotta, pronto a dare battaglia nel corso del processo che comincerà il prossimo 12 febbraio.

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