
Pedinamenti, offese, telefonate ossessive e perfino aggressioni fisiche. Con l’accusa di atti persecutori un 46enne di Sulmona è stato raggiunto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. A notificare il provvedimento cautelare, firmato dal giudice per le indagini preliminari, Marta Sarnelli, sono stati i carabinieri della stazione di Sulmona. Il 46enne era stato ammonito dal Questore, Fabrizio Mancini, a gennaio 2025. Ma, avendo reiterato il reato, per lui sono scattati i divieti con il braccialetto elettronico che servirà a monitorare i suoi movimenti. Stando alle prescrizioni del Tribunale, l’uomo dovrà mantenere una distanza di almeno 500 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa, una 20enne di Sulmona (assistita dall’avvocato Alessandro Margiotta)con cui, secondo l’accusa, aveva avuto una relazione sentimentale lo scorso anno. Terminata la frequentazione, stando alle contestazioni della procura, da ottobre 2024 a febbraio 2025, il 46enne avrebbe posto in essere “condotte persecutorie e moleste tramite pedinamenti, appostamenti sotto casa e nei luoghi frequentati dalla donna, telefonate e messaggi, minacce e offese anche nei confronti della famiglia della ragazza”. Dagli atti risulta che il 15 dicembre 2024 l’uomo aveva spintonato la donna all’indietro e nel giorno di Natale l’aveva colpita con uno schiaffo sulla guancia sinistra. Atteggiamenti che, secondo la procura della repubblica e il gip, “hanno causato uno stato di sofferenza, ansia e disagio psico-fisico” alla ragazza di vent’anni più giovane, costringendola a modificare le abitudini di vita. Da qui prima l’ammonimento del Questore, che non è bastato e poi i divieti. Il 46enne dal canto suo, sentito dai carabinieri per il procedimento amministrativo, ha respinto le accuse, sostenendo che “si tratta di semplici litigi e cose che possono accadere”. Per il giudice ricorrono invece gravi indizi di colpevolezza. L’interrogatorio di garanzia è stato fissato per lunedì