
CASTEL DI SANGRO. Tre anni e mezzo di reclusione, cinquemila euro di provvisionale, risarcimento da liquidare in sede civile e pagamento della spesa processuale. E’ questa la pena inflitta dal collegio del Tribunale di Sulmona a 43enne di Castel San Vincenzo, finito sul banco degli imputati per il reato di maltrattamenti in famiglia. I fatti, secondo l’accusa, sono avvenuti a Castel di Sangro, dal 2016 al 2019. Nello specifico, secondo l’imputazione, l’uomo avrebbe posto in essere “atti lesivi dell’integrità fisica e morale, della libertà e del decoro” consistiti in minacce, offese e perfino violenze fisiche durante la gravidanza. Comportamenti che avevano spinto la vittima, una 30enne di Castel di Sangro, a lasciare l’abitazione per essere ospitata a casa dei genitori. A gennaio e febbraio 2019, inoltre, il 43enne aveva picchiato la donna, procurandole un ematoma sullo zigomo sinistro. Per questo la 30enne aveva deciso di raccontare tutto ai carabinieri. I due si erano conosciuti in una struttura ricettiva dell’Alto Sangro dove lei lavorava come addetta alle pulizie e lui come cuoco. Poi la convivenza, le nozze e le botte. La vittima è stata assistita dall’avvocato del foro di Napoli, Fernando Pellino.