SULMONA. Otto mesi e venti giorni di reclusione più il pagamento delle spese processuali. E’ questa la pena inflitta dal giudice pre dibattimentale del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ad un 40enne, finito alla sbarra per lesioni e minaccia nei confronti della sua ex. L’uomo, difeso dall’avvocato, Simona Fusco, è stato processato con rito abbreviato. Secondo l’accusa l’imputato, geloso della donna, dopo averla minacciata verbalmente, l’aveva spintonata, procurandole delle ferite che sono state giudicate guaribili con una prognosi di dieci giorni, dai medici del pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona. Diversa la tesi dell’imputato secondo il quale la sua ex era caduta dalla bici, procurandosi autonomamente le lesioni refertate. Il giudice non gli ha creduto. E’ andata decisamente meglio, invece, ad un 46enne di Sulmona, che era finito sotto processo con l’accusa di atti persecutori per aver picchiato la sua ex in auto, a luglio di un anno fa, mandandola in ospedale. La donna ha ritirato la denuncia, spiegando ieri al giudice, nel processo dove è stata sentita come persona offesa, che l’uomo “non aveva intenzione di ferirla ma era solo innamorato e non aveva capito che la storia non poteva andare avanti”. La donna ha messo in salvo l’ex dalla condanna dal momento, dopo l’applicazione del divieto di avvicinamento, le condotte persecutorie che aveva riferito sono cessate. L’imputato, difeso dall’avvocato, Alessandro Margiotta, è stato prosciolto