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Pienone di turisti in città ma si discute sui prezzi delle camere in albergo. Al riguardo pubblichiamo l’analisi della famiglia Santacroce che gestisce tre strutture ricettive in città. Il “boom delle presenze” che stiamo registrando è il risultato di anni di impegno, di sacrifici e di passione da parte di centinaia di operatori turistici locali. Questo non è frutto del caso, ma di un lavoro costante e strategico da parte di chi, durante tutto l’anno, investe in qualità dei servizi, promozione e visibilità.

La partecipazione a eventi di rilievo, la collaborazione con tour operator nazionali e internazionali, insieme a progetti come quello della “Transiberiana d’Abruzzo” che ha dato nuova linfa al nostro territorio. Questo è il risultato di una visione comune, di un lavoro che si estende ben oltre i confini di ciascun singolo settore, coinvolgendo tutta la comunità. In un sistema di libero mercato, è perfettamente legittimo che ogni struttura alberghiera applichi il prezzo che ritiene opportuno. Spetta al consumatore, con le sue scelte, stabilire se quel prezzo è giustificato. Infatti, se un hotel fissa una certa tariffa e il mercato non la accetta, il prezzo si adeguerà inevitabilmente.

È questo il principio fondamentale sul quale si basa l’economia di mercato. Quando parliamo del costo di pernottamento in hotel, non ci riferiamo quasi mai al semplice acquisto di una “camera”. È l’intero pacchetto di servizi offerti a definirne il valore complessivo: dai servizi navetta al facchinaggio, dall’assistenza h24 al servizio concierge, fino al food&beverage. Ogni dettaglio rappresenta un investimento in risorse, formazione e dedizione, riflettendosi così nel prezzo finale. Siamo molto dispiaciuti nel constatare che titoli come quello dell’articolo citato, alimentino un clima di negatività, favorendo commenti e paragoni che, purtroppo, non considerano la complessità e il valore del nostro settore.

Una critica che non è supportata da una valutazione obiettiva, non aiuta a costruire una città migliore. Al contrario, rischia di danneggiare l’immagine di Sulmona, proprio mentre la nostra città sta diventando sempre più apprezzata come destinazione di qualità. Sulmona è una meta che sta crescendo, e chi lavora con passione e dedizione per valorizzarla merita di essere riconosciuto per i risultati ottenuti, non di essere oggetto di lamentele ingiustificate. Il ruolo di tutti noi, in uno scenario come questo, dovrebbe essere quello di valorizzare ciò che di positivo esiste nel nostro territorio.

Solo così possiamo creare un ciclo virtuoso che coinvolga tutti: dai turisti ai residenti, passando per chi lavora ogni giorno per migliorare l’offerta turistica e l’immagine della città

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