
Si allarga l’inchiesta sul 19enne trovato con una pistola nell’auto. Il sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha disposto accertamenti irripetibili sul telefono del giovanissimo residente a Pratola Peligna, G.F. L’attività della Procura, che ha disposto una perizia sul dispositivo, punta a intercettare eventuali collegamenti con soggetti terzi. Per questo, tramite l’analisi del telefono, saranno analizzate e scandagliate le conversazioni sulla messaggistica di whatsapp, i tabulati telefoni e materiale file e video per cercare elementi utile e ricostruire la filiera del passaggio dell’arma. Un accertamento che diventa fondamentale per il proseguo dell’inchiesta. Il 19enne era stato fermato nelle scorse settimane sulla statale 17, a Roccaraso, dai carabinieri della compagnia di Castel di Sangro. I militari, agli ordini del capitano Giuseppe Testa, avevano proceduto alla perquisizione veicolare e personale nel corso della quale, nello zaino custodito all’interno dell’abitacolo, avevano trovato una pistola calibro nove e una decina di proiettili. L’arma si presentava con matricola abrasa e ciò per l’autorità giudiziaria ha comportato anche l’accusa di ricettazione per “il possibile legame con la microcriminalità”. Dopo l’arresto in flagranza di reato e il trasferimento in carcere, al giovane erano stati concessi gli arresti domiciliari al termine dell’udienza di convalida. Tuttavia l’indagine non si ferma. Il sospetto degli inquirenti è che la vicenda sia in qualche modo collegata con quanto avvenuto nel 2023, tra Pratola Peligna e Raiano, quando lo zio e cugino aveva esploso colpi di pistola contro due abitazioni. Zio e cugino, dal canto loro, si solo comunque detti completamente estranei ai fatti









