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PETTORANO SUL GIZIO – La misura è colma per i residenti di Vallelarga, frazione di Pettorano sul Gizio, all’indomani dell’ennesima notte di paura e terrore. Nel quartiere si sta pensando di avviare una petizione per chiedere agli organi competenti di assumere dei provvedimenti definitivi, a tutela della pubblica incolumità, per via delle numerose aggressioni perpetrate dal pitbull, il “cane morsicatore” custodito in un’abitazione della zona, a danno dei piccoli animali e delle persone. Una sfilza infinita di precedenti e vicende pregresse che portò lo scorso novembre il sindaco di Pettorano, Antonio Carrara, ad emanare una ordinanza come effetto deterrente anche se, si sa, per debellare il fenomeno e risolvere la problematica serve un coinvolgimento e un interesse fattivo da parte di tutti gli attori del settore. Per questo si sta cercando nel quartiere di organizzare una petizione. A risvegliare il clima di preoccupazione è stato l’episodio dell’alta notte, ovvero l’incontro ravvicinato con il pitbull da parte di una delle residenti, Stephanie D’Amato. Era passata la mezzanotte tra sabato e domenica quando la giovane ha sentito abbaiare e si è ritrovata l’esemplare nel giardino della sua abitazione. Un vero e proprio incubo che ha portato la diretta interessata a sfogarsi sui social, tra lacrime e rabbia, per chiedere aiuto a forze dell’ordine e organi competenti. “Sindaco, asl, carabinieri forestali, dove state?”- si chiede la donna- “ma non dovevate prendere quel cane morsicatore, pericoloso che viene lasciato vagare in giro per queste strade senza guinzaglio e senza alcuna sorveglianza? Denuncio scossa questa situazione che ormai va avanti da troppo tempo senza che chi ha il potere e la competenza per farlo prenda provvedimenti seri e definitivi”. Una situazione, secondo D’Amato e i residenti della zona, divenuta ormai intollerabile, che richiedere l’adozione di provvedimenti non solo urgenti ma anche risolutivi e definitivi.

Andrea D’Aurelio

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