
Un passo importante per il territorio, un segno di rispetto verso la storia, la fede e la memoria. La Conferenza permanente ha approvato l’intervento di ricostruzione, riparazione e ripristino della chiesa abbaziale di San Lorenzo a Pizzoli, nel cuore della contrada Marruci. Non si tratta di una chiesa qualunque. Quella di San Lorenzo Martire affonda le sue radici nel VI secolo. Per secoli, è stata il luogo che custodiva le reliquie di Sant’Equizio, l’abate compatrono dell’Aquila insieme a San Massimo di Aveia, San Bernardino e Celestino V. Un punto di riferimento spirituale e culturale che ha attraversato quindici secoli di storia, oggi finalmente in cammino verso una rinascita. Il progetto prevede un intervento accurato: il consolidamento sismico del tetto, realizzato con 15 capriate in legno di circa 14 metri ciascuna, e il rafforzamento delle murature perimetrali, comprese quelle della sagrestia, grazie all’inserimento di speciali malte ad alta pressione. Saranno restaurati anche i manti di copertura, nel rispetto della struttura originaria. Il costo complessivo dell’opera è di circa 1,78 milioni di euro. Ma il vero valore non si misura solo in cifre. Lo ha ricordato anche il Commissario alla ricostruzione Guido Castelli: «Restituire questi spazi significa restituire memoria, coesione e speranza. La ricostruzione non è solo cemento: è identità che torna a casa». Un ringraziamento speciale va anche alla Regione Abruzzo, al Ministero della Cultura, all’Arcivescovo Antonio D’Angelo e al sindaco di Pizzoli, Giovannino Anastasio. Tutti uniti, finalmente, per far rinascere un luogo che è simbolo del cuore antico dell’Abruzzo.









