
SULMONA. Valutare se c’è stata disparità di trattamento nelle richieste degli inquirenti al termine delle indagini preliminari. E’ questo il senso del nuovo esposto presentato da un gruppo di poliziotti della Stradale di Pratola Peligna al procuratore generale della Corte d’Appello dell’Aquila. Gli agenti si riferiscono alla richiesta di archiviazione per lieve entità del fatto presentata dalla procura della repubblica di Sulmona per otto dei diciannove poliziotti finiti sotto inchiesta, a vario titolo, per truffa ai danni dello Stato, falso, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio. Secondo gli autori dell’esposto, per fatti e capi d’imputazione identici, ci sarebbe stato un “orientamento diverso della pubblica accusa nelle richieste di archiviazione al giudice per le indagini preliminari e rinvio a giudizio al giudice per le udienze preliminari”. Per questo gli agenti chiedono al procuratore generale di accertare la sussistenza delle condizioni di proporzionalità ed equità. Si tratta del secondo esposto che arriva nei confronti di chi ha coordinato la maxi inchiesta. Nel primo, depositato lo scorso 4 dicembre, gli agenti chiedevano di verificare se c’è stata “un’ingiustificata discriminazione nella scelta degli indagati e nell’applicazione selettiva delle misure investigative”. E ancora se c’è stata “un’interpretazione soggettiva ed arbitraria degli elementi indiziaria raccolti”. La maxi inchiesta portata avanti dalla procura di Sulmona era partita nel 2019 ed era andata avanti fino al 2022. Tre anni di indagini attraverso le intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, rintracciamento attraverso la tecnologia gps e analisi dei file delle telecamere di sorveglianza. Secondo l’accusa gli agenti avevano abbandonato le proprie postazioni di lavoro, dormito all’interno delle auto durante i turni notturni e si erano intrattenuti nei locali commerciali durante l’orario di servizio. L’accusa dell’omissione di atti ufficio si era invece configurata perché qualche agente ,secondo la procura, non aveva prestato soccorso ad un veicolo in panne e non aveva proceduto alla vigilanza e ai rilievi di un sinistro stradale.