SULMONA – Tutto sembrava tranquillo quando all’improvviso è tornata la paura. Cinque minuti di orologio. Prima il vento e poi di nuovo fiamme e fuoco. La pioggia è stata solo un’illusione. Il Morrone brucia sempre di più. Serene dei Vigili del Fuoco ovunque. I residenti delle frazioni gridano e urlano contro le istituzioni e le forze dell’ordine. “Abbiamo il fuoco vicino casa. Non ne possiamo più”- intervengono in coro- provando a bloccare il traffico in segno di protesta. La paura è tornata a Bagnaturo a due passi dalla chiesetta dei caduti, collocata sulla strada che porta all’Eremo di Celestino V. Ma non sarebbe solo il vento ad aver provocato le fiamme. Il Dos (Direttore Operativo Spegnimento) ha riferito di aver rinvenuto due inneschi. Momenti di panico e tensione anche nella frazione Badia. Si è creata la fila di auto con la gente impaurita che ha lasciato le case per qualche ora. Non c’è stato bisogno, fortunatamente, di emettere un provvedimento di evacuazione. Sopralluogo sul posto del sindaco di Sulmona Annamaria Casini, l’assessore regionale Andrea Gerosolimo e il Procuratore Capo della Repubblica di Sulmona Giuseppe Bellelli. Mezzi di soccorso e volontari si sono messi subito al lavoro. Sganci d’acqua per contenere le fiamme sono stati effettuati dall’elicottero in azione anche nel tardo pomeriggio. Attenzione alta anche sul cimitero di Bagnaturo e sul Colle delle Vacche dove ha retto la linea taglia fuoco realizzata dai volontari e dal sindaco Antonella Di Nino. Nel frattempo, dopo il summit dei sindaci dei comuni colpiti dall’incendio, è stato attivato il Com (Centro Operativo Misto).
Andrea D’Aurelio
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