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POPOLI – Ci sarebbero due testimoni e le immagini delle telecamere esterne ad incastrare A.C, il 29 enne romano domiciliato a Popoli, che avrebbe ucciso lo scorso 25 novembre il suo vicino di casa, Fulvio De Clerch. La ricostruzione dei magistrati è approdata ieri sul tavolo del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara, Giovanni De Rensis, che ha convalidato il fermo per il delitto di omicidio e ha disposto la custodia cautelare in carcere per i solidi indizi di colpevolezza a carico del giovane. Per il Tribunale non ci sarebbe premeditazione dell’omicidio ma l’estrema misura cautelare si è resa necessaria per i futili motivi e perché il 29 enne avrebbe agito con crudeltà. Lo stesso, interrogato dal giudice, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo la ricostruzione degli inquirenti tutto sarebbe cominciato la sera del 24 novembre quando il giovane, accompagnato da un’altra persona, si recò a casa della vittima che si trovava con un amico. Due testi che diventeranno preziosi testimoni oculari non del delitto ma dell’aggressione che ha preceduto la tragica fine di De Clerch. La prima discussione tra il 54 enne belga e il suo presunto assassino sarebbe nato per la mancata offerta, da parte della vittima , di una bottiglia di vino che era in frigo. Sarebbe quindi scoppiata la lite, per una vecchia vicenda che pende in Tribunale, sedata dagli amici. Dopo qualche minuto il 29 enne torna a bussare alla porta del suo vicino con un grosso coltello in mano. Viene allontanato da uno dei presenti. Poi la follia omicida in piena notte. L’assassino sarebbe entrato dal piano superiore, rompendo il vetro di una finestra e colpendo ripetutamente la vittima con una serie di fendenti mentre si trovava in cucina. Il rumore sarebbe stato notato da una vicina intorno alle 2.30. L’orario coincide con la ripresa di una telecamera esterna che immortala l’uomo che spinge una carriola con dentro, forse, il corpo di una persona. Questo spiegherebbe il ritrovamento del corpo senza vita del 54 enne in via al fiume con la carriola sporca di sangue. Tutti elementi chiari per Procura e Tribunale che complicano, e non poco, la posizione del 29 enne.

Andrea D’Aurelio

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