
C’è una pista, al momento, sul tavolo degli inquirenti per l’episodio inquietante dei colpi di pistola contro la palazzina di via Del Cavallaro. La squadra anticrimine del commissariato, diretto dal commissario capo Carmine Di Cato, sta scavando tra la vita privata degli inquilini della palazzina e al momento si segue, tra le altre cose, anche il filone del mercato della droga legato allo spaccio tra giovanissimi. Sembrerebbe infatti che nel mirino degli autori potrebbe essere finito un giovanissimo che negli ultimi tempi ha gestito il traffico di sostanze. Un regolamento di conti è ciò che si ipotizza anche se da verificare. Non è nemmeno un escluso un scambio di portone nel senso che la presunta vittima vive ora in un altro quartiere della città. Intanto la Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un fascicolo d’inchiesta. I sette bossoli rinvenuti di calibro 7.65 saranno probabilmente sottoposti ad una perizia balistica per verificare se sono collegati ad altri atti intimidatori avvenuti nel passato. La squadra anticrimine del commissariato di Sulmona sta coordinando le indagini, di concerto con la Procura e dopo aver effettuato i primi rilievi, procederà da oggi a sentire singolarmente i residenti (sedici famiglie)per scavare nella sfera privata e verificare se, negli ultimi giorni, ci sono state minacce o avvertimenti. Sui bossoli, con le nuove tecniche, è possibile anche ricavare eventuali impronte e il dna. La macchina investigativa si è messa in piedi. Intorno alle due della scorsa notte ignoti hanno esploso sette colpi di pistola (calibro 7.65) contro l’ingresso del condominio: quattro hanno infranto il vetro del portone, mentre altri tre hanno colpito direttamente la porta. Nessuno si è fatto male, ma la tensione tra i residenti è altissima. La segnalazione alle forze dell’ordine non è arrivata nell’immediatezza degli spari – che comunque sarebbero stati uditi da alcuni inquilini e scambiati per fuochi d’artificio– ma solo ieri mattina, quando i primi condomini, uscendo per recarsi al lavoro, hanno notato i fori evidenti lasciati dai proiettili. Sul posto è subito intervenuta la squadra volante del commissariato di Sulmona, diretto dal commissario capo, Carmine Di Cato, che ha effettuato i rilievi con l’ausilio della polizia scientifica. In corso le verifiche per stabilire chi, tra i residenti, potrebbe essere stato il vero obiettivo del gesto. Gli inquirenti non hanno dubbi sulla natura intimidatoria dell’azione, che appare tutt’altro che casuale. Secondo i primi accertamenti, chi ha premuto il grilletto si sarebbe introdotto a piedi nel cortile della palazzina, approfittando del fatto che il cancello d’ingresso resta chiuso durante la notte ma è facilmente scavalcabile e accessibile. Nessuna telecamera all’interno dello stabile, ma nelle prossime ore verranno acquisite le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti lungo le principali arterie della zona, con la speranza di trovare indizi utili per le indagini. Tutte le ipotesi restano aperte, ma una cosa è certa: il bersaglio era ben preciso. E ora Sulmona si interroga sul perché. Intanto in giornata si riunirà il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal Prefetto Giancarlo Di Vincenzo. Si affronterà, tra gli altri punti, anche il caso Sulmona. “Mi sono messo subito in contatto con il Prefetto. Se da un lato il mantenimento del Tribunale permettere di garantire presidi di legalità e maggiore sicurezza sul territorio, dall’altro è necessario implementare i controlli e affrontare i vari fenomeni”- commenta Tirabassi, recependo la richiesta arrivata ieri dal Pd.









