
Stato di agitazione dei dipendenti e la possibilità di uno sciopero ad oltranza con conseguente impatto sulla raccolta differenziata. Sono queste alcune delle azioni di protesta, decise questa mattina nel corso dell’assemblea dei lavoratori del Cogesa, dopo la decisione adottata dal Comune di Sulmona di istruire la gara per il servizio rifiuti. Una scelta, che secondo dipendenti e sindacati, comporterebbe un rischio almeno per una ventina di posizioni, nonostante la clausola di salvaguardia. Il posto di lavoro risulterebbe infatti in bilico per chi ha prescrizioni mediche o potrebbe essere costretto a cambiare sede con la privatizzazione. Per questo le organizzazioni sindacali hanno chiesto un consiglio comunale straordinario aperto alla partecipazione dei sindacati. A Palazzo San Francesco i dipendenti di Cogesa andranno in massa hanno annunciato questa mattina. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto la revoca della delibera con cui il consiglio comunale ha dato indirizzo per istruire la gara. La rabbia di dipendenti e sindacati è palpabile nell’ex incubatore di Sviluppo Italia. “Ci devono dire perché Sulmona ha deciso di andare a gara e non rinnovare l’affidamento in house a Cogesa. Non lo vogliamo leggere, vogliamo vedere le carte. È una decisione che va ripensata perché si mettono a repentaglio i posti di lavoro”- tuona Primo Cipriani, secondo il quale è necessario creare un società sana che sappia camminare con le proprie gambe in termini di economicità, efficienza ed efficacia. Al suo fianco gli altri rappresentanti sindacali. Con lo stato di agitazione, la palla passa al prefetto chiamato a convocare il tavolo di raffreddamento entro dieci giorni









