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PRATOLA PELIGNA – Bagnaturo, frazione divisa tra Sulmona e Pratola Peligna, cerca di sdrammatizzare dopo l’ultima ordinanza della Regione Abruzzo che ha applicato le massime restrizioni per Pratola e Prezza. Nel quartiere della cittadina peligna da un lato ci saranno negozi aperti e dall’altro no. Da un lato si potrà circolare dalle 5 alle 22 senza una comprovata necessità e dall’altro no. E’ partita quindi la simpatica campagna sui social al grido di “united colors of Bagnaturo” con tanto di tinte rosso-arancio. Ma se la satira serve per stemperare i toni, l’entrata in vigore della “zona rossa light” per i due comuni impone comunque una riflessione a tutto tondo. A un anno esatto dall’inizio della pandemia, il rigetto emotivo di tutte le disposizioni e la disperazione per il cambio delle abitudini a lungo termine, sta portando a un salto nel buio. Perché il contagio in variante si espande a macchia d’olio. A questo va aggiunta la difficoltà che si riscontra nel tracciamento perché se un anno fa gli utenti raccontavano per filo e per segno tutti i loro movimenti oggi, sapendo come vanno le cose e stufi di una “reclusione forzata”, spesso tralasciano dettagli importanti. E’ il caso dei pranzi domenicali a casa di suocere e nuore, delle feste e riunioni in taverna, dei pranzi di San Cosimo tra frazioni attigue. D’altronde basta guardare i numeri. Nell’arco dell’ultima settimana a Pratola si sono registrati ben 52 contagi mentre a Prezza 10. Sarebbero almeno sette i nuclei familiari coinvolti quattro i nuovi fronti di contagio solo a Pratola. Questo vuol dire che nei prossimi giorni è attesa un’altra impennata. Insomma- per dirla con le parole del sindaco Di Nino- “non serve il Carabiniere che ci deve venire a dire che certe cose non si fanno. Autoderminiamoci a rispettare le regole”. Bisogna farlo per la salute in primis ma anche per il tessuto economico che non può essere ulteriormente penalizzato. Da oggi fino al 28 marzo, per Pratola e Prezza, sono sospese infatti le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita dei generi alimentari e di prima necessità che restano naturalmente consentite. Barbieri, parrucchieri e centri estetici resteranno invece aperti, nel rispetto delle prescrizioni e dei protocolli per contrastare la diffusione del contagio. Non sono estese, su questo specifico punto, le disposizioni per la zona rossa introdotte dal nuovo Dpcm. Bar e ristoranti aperti solo per asporto e consegne a domicilio, con orari diversi per il codice Ateco. Spostamenti consentiti solo per comprovate necessità salvo spostarsi in un’abitazione privata all’interno del proprio Comune, una volta al giorno dalle 5 alle 22, nei limiti di 2 persone oltre ai minori di 14 anni. Un rosso light che deve servire per recuperare l’esercizio della prudenza nel quotidiano per evitare una tonalità più scura.
Andrea D’Aurelio

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