PRATOLA PELIGNA – “Una bellissima esperienza, indimenticabile, emozionante che porterò sempre nel cuoreâ€. L’emozione è palpabile a Pratola Peligna che si appresta a celebrare come ogni anno la festa della Madonna della Libera. Un appuntamento che ogni anno richiama una fiumana di devoti e turisti e che si rende possibile anche grazie al certosino e silenzioso lavoro della mastra e delle cercatrici, che girano in lungo e in largo l’Abruzzo per reperire i fondi necessari per mettere in piedi il programma della festa. Sono persone che restano dietro le quinte e non amano avere i riflettori puntati. Ma noi, con le nostre telecamere, vogliamo mettere in luce anche il loro lavoro carico di responsabilità e abnegazione. “Siamo andati in giro per tutto l’Abruzzo, fatta eccezione della provincia di Teramo, e abbiamo conosciuto anche le località più sperdute della nostra regioneâ€- racconta la mastra Antonella Di Cristofaro. Non il solito resoconto ma una narrazione dei fatti carica di pathos. Antonella spiega, argomenta e si commuove. “Non c’è stata una delle località che non conoscevano il culto della Madonna della Libera. Ovunque ci hanno aperto la porta di casa e ci aspettavano a braccia aperte. Abbiamo raccolto non solo le offerte ma anche tante richieste di preghieraâ€- aggiunge la mastra. Ci si aspetta quindi un grande riscontro in termini di presenze nel corso dei festeggiamenti che potranno godere anche della piena fruizione del Santuario da poco riaperto e ristrutturato. La Mastra, tenendo conto della tradizione sociale e rurale di Pratola Peligna, conserva quindi un compito e un ruolo importante, “fondamentale per continuare a credere e rafforzare la fede nella Madonna della Libera†come si legge nella prefazione del testo di Franco Cercone “La Mastra nella tradizione socio-religiosa di Pratola Pelignaâ€.
Andrea D’Aurelio
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