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SULMONA – E’ stato presentato a Sulmona nella sala convegni dell’ Hotel Santacroce Meeting il nuovo libro di Raffaele Santini: “La Pizzella Abruzzese nelle usanze dei Peligni”. COSTA Edizioni. Il prof. Santini ha già pubblicato diversi libri tesi a rievocare le usanze delle popolazioni locali nel tempo, come dire analizzare le radici e la storia vera di una comunità, “perché la storia è fatta dalle popolazioni” Ha osservato Santini. Non v’è dubbio che il libro in questione traccia una pagina di storia di un dolce locale: La Pizzella, ma riportandone le varie implicazioni inerenti usi e costumi locali sicuramente ci da la possibilità di capire e di apprendere la storia delle popolazioni locali.
Quando si parla di gastronomia abruzzese si pensa subito ai piatti più reclamizzati come i maccheroni alla chitarra, gli arrosticini ecc. Però la Pizzella ha una sua storia ed una sua evoluzione: un dolce che poi non è soltanto delle popolazioni Peligne ma dell’intero Abruzzo anche se le ricette sono diverse ed anche i nomi cambiano. Ma la cosa essenziale che caratterizza la pizzella è il ferro, vale a dire lo strumento che consente di produrre un dolce morbido e leggero.

La presenza del sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino, Di Massimo Di Prospero e di altri amici della vicina Pratola merita una precisazione. Proprio il signor Di Prospero ha inventato Il Concorso delle Pizzelle giunto alla seconda edizione e tenuto nella splendida cornice – come scrive Di Prospero in premessa- della terrazza di Palazzo Colella.

Durante il pomeriggio culturale, condotto da Giovanni Ruscitti, la pizzella è stata esaminata in tutti i suoi aspetti collegati agli usi e costumi delle popolazioni abruzzesi. Il giornalista gastronomo Gino Berardi ha rivolto alcune domande all’autore. Il prof Raffaele si è rivelato un fiume in piena rispondendo con dovizia notevole di informazioni non solo inerenti alla pizzella, ma sulla vita e le usanze delle varie popolazioni locali. Autentici pezzi di storia.

Al termine dell’incontro i presenti sono stati invitati a recarsi nella sala del ristorante dove hanno potuto gustare diversi tipi di pizzelle, in verità tutte buonissime.
Gaetano Trigilio

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