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RIVISONDOLI – Scattano gli interrogatori per gli indagati del presunto abuso d’ufficio a Rivisondoli. Nel pomeriggio di ieri il sindaco del centro dell’Alto Sangro, i dieci consiglieri comunali di maggioranza e minoranza e il responsabile dell’area tecnica, raggiunti nelle scorse settimane da avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Sulmona, si sono presentati nella caserma dei Carabinieri di Pescocostanzo per gli interrogatori di routine in fase di indagini preliminari. Il magistrato titolare dell’inchiesta, Edoardo Mariotti, ha delegato i militari della stazione di Pescocostanzo di raccogliere le dichiarazioni dei dodici indagati che sono stati sentiti a garanzia di legge. L’inchiesta, scaturita verosimilmente da un esposto, fa riferimento all’istanza depositata il 3 febbraio 2021 da un 80 enne di Pettorano sul Gizio. L’anziano aveva bussato alle porte del comune di Rivisondoli per l’alienazione di porzioni di terreno comunale, per la superficie di circa 125 mq totali. Il gruppo di minoranza, nella seduta del consiglio comunale del 17 febbraio 2022, si era opposto alla richiesta poichè l’alienazione avrebbe comportato la interclusione di proprietà di altri soggetti. Alla fine la maggioranza andò sotto con i numeri. Cinque voti a favore della delibera e sei contro. Richiesta di alienazione respinta, nonostante il parere di regolarità espresso dal responsabile dell’area tecnica. Gli atti sono finiti sul tavolo della Procura che ha aperto un fascicolo, ipotizzando l’abuso d’ufficio per l’intero consiglio e per il responsabile dell’area tecnica, con grande sorpresa da parte degli indagati che ieri hanno respinto ogni addebito davanti ai loro legali e ai Carabinieri. Almeno cinque di loro. Gli altri, vista la calendarizzazione, saranno sentiti nei prossimi giorni. Tuttavia le indagini preliminari sono appena ai nastri di partenza. Un’altra inchiesta coinvolge il piccolo centro dell’Alto Sangro dopo quella più recente della tentata estorsione, rimbalzata recentemente sul tavolo della Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso cautelare presentato dalla Procura.

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