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SULMONA – Deteneva medicinali scaduti, traendo profitto con il rimborso. Condannato dal Tribunale di Sulmona, a un anno e sei mesi di reclusione, A.D.V., titolare di una farmacia di un piccolo centro dell’Alto Sangro. Per il tramite dei sui legali ricorrerà in Appello. Perché, secondo la difesa, non si configura alcuna truffa ai danni dello Stato ma solo un mero errore materiale. I fatti risalgono al mese di giugno del 2013, quando i Carabinieri per la tutela della Salute di Pescara, effettuarono un’ispezione igienico sanitaria. Dal sopralluogo dei Nas, emerse che il farmacista conservava per il commercio, 9 medicinali scaduti, di cui uno provvisto di fustella e 463 privi di fustella, per un valore complessivo di circa 7.000 euro. Da ciò avrebbe ottenuto un profitto rappresentato dal rimborso di 4.758,44 euro, mediante un raggiro, consistito nell’apposizione, sulle relative ricette mediche, di 382 fustelle riguardanti farmaci ancora presenti in farmacia. Nel corso del dibattimento, sono state assunte prove testimoniali e relazioni di servizio, dalle quali sarebbe emerso come le sostanze medicinali scadute, erano conservate nell’ultimo scaffale del frigorifero posizionato nel retrobottega della farmacia. Conservate in luogo separato rispetto alle altre. La difesa ha fatto pure notare che sono stati duplicati i numeri di targatura dei medicinali, come si evince dai tabulati. Da 1800 si è passati a 4700. La tesi difensiva non è bastata ad evitare la condanna a un anno e sei mesi di reclusione. Sentenza che, c’è da giurare, sarà appellata. (a.d’.a.)

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