

SULMONA. Sarà pubblicata a settembre la gara per i lavori di adeguamento sismico degli istituti tecnici del De Nino-Morandi di Sulmona, chiusi dal 17 ottobre 2014, da quando la guardia di finanza aquilana aveva acceso i riflettori sulla ricostruzione post sisma degli edifici scolastici. L’annuncio arriva dal presidente della provincia, Angelo Caruso. “Abbiamo finalmente portato a compimento l’intero inter di aggiornamento della progettazione dopo le modifiche apportate per le incongruenze rilevate nel corso del passaggio di consegne con il Provveditorato alle Opere Pubbliche. Ora ci sono i passaggi di legge e le aggiunte economiche prima di andare a gara che, a questo punto, sarà bandita a settembre”- afferma il presidente della provincia. Il costo dell’intera progettazione ha sfondato il tetto dei cinque milioni di euro e dall’ente stanno provvedendo per calare in bilancio le somme aggiuntive. Tuttavia ora il progetto per mettere in sicurezza gli istituti deve superare lo scoglio della conferenza dei servizi, prevista per legge al fine di ottenere i necessari pareri prima di aprire il cantiere, atteso da un decennio dalla popolazione scolastica, che fino al 2026 resterà nella sede alternativa di viale Mazzini e dal comitato, presieduto dall’ex docente, Franco D’Amico, pronto a dare battaglia. “Solo grazie al nostro continuo interessamento gli studenti da qualche anno sono rientrati in città e recentemente la procura della repubblica dell’Aquila ha dissequestrato la scuola. Ora ci aspettiamo il massimo impegno per pubblicare la gara e avviare i lavori. Non molleremo di un centimetro”- avverte D’Amico. La Provincia si era ripresa le carte dal Provveditorato lo scorso anno scoprendo, nel corso del passaggio di consegne, alcune anomalie al progetto, riguardanti la collocazione della centrale termica e dell’ascensore nella parte inagibile della scuola e sulla quale non sono previsti interventi che si concentrano solo su un’ala dell’edificio. Lo scorso 17 ottobre, in occasione del decimo anniversario dalla chiusura della scuola, il comitato era sceso in piazza con un centinaio di studenti per una protesta pacifica. Il portavoce, Franco D’Amico, aveva chiesto la convocazione di un vertice al Prefetto, Giancarlo Di Vincenzo.