
SULMONA. La procura della repubblica di Sulmona ha aperto un’inchiesta sulle attese nel pronto soccorso dell’ospedale cittadino. A chiamare in causa la magistratura è stato un 58enne di Sulmona che, l’altro giorno, aveva richiesto l’intervento dei carabinieri per l’anziana madre di 81 anni che si era recata in ospedale per una fibrillazione atriale. La donna, stando a quanto denunciato dal figlio, ha dovuto attendere quattro ore prima di essere presa in carico dai medici per la consulenza cardiologica. Per eseguire gli esami sanitari e per tutti gli accertamenti di prassi ci sono volute in totale nove ore, come racconta il 58enne nell’esposto- denuncia indirizzato al procuratore della repubblica, Luciano D’Angelo. “Voglio precisare che, sin da ora non intendo chiedere o avanzare pretese risarcitorie, ma chiedo di accertare se esistono omissioni, ritardi o se questo è il normale andamento di un reparto dove il pubblico si reca perchè soffrente e non in gita di piacere”- si legge nella denuncia, spiegando che il “disservizio investe tutti i cittadini che quotidianamente hanno a che fare col dolore proprio e dei familiari, siano essi ottuagenari come mia madre o nel fiore degli anni”. I militari, intervenuti sul posto, avevano ricevuto rassicurazioni sul fatto che la “situazione era gestita e sotto controllo”, come fatto notare dal primario del reparto, Michele Suffoletta, il quale aveva spiegato ai carabinieri che il quadro clinico dell’anziana veniva constantemente monitorato. Il figlio ha voluto comunque portare il caso in procura che, come atto dovuto, ha aperto un fascicolo. “L’ho fatto per una questione di principio. Non è una guerra contro il personale medico, che già si fa in quattro ma è una battaglia che faccio a nome di tutti i pazienti”- commenta il 58enne.