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SULMONA – Pronto soccorso in affanno con una dotazione molto al di sotto della pianta organica e reparti costretti a lavorare in condizioni estreme per carenza di personale. Questa volta il grido d’allarme sulla situazione del nosocomio cittadino arriva dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini che chiede un intervento urgente alla Asl. “Raccolgo il grido d’allarme dei cittadini e di molti operatori della sanità. E’ necessario un urgente incremento di organico nell’ospedale della Valle Peligna al fine di far fronte alle tante emergenze soprattutto in un periodo in cui in città e nei paesi del circondario si registra una maggiore presenza di turisti e visitatori”- interviene il primo cittadino- ricordando che “tra le problematiche che investono il nostro ospedale peligno , si registra in questo periodo estivo una preoccupante carenza di organico in vari reparti, causando disagi sia per i pazienti, ai quali si rischia di non garantire un servizio efficace, sia per il personale medico e infermieristico costretto a turni impegnativi, costretti a rinunciare alle ferie e al riposo pur di evitare che i reparti restino scoperti. Una difficoltà che finora, in condizioni di normalità, si è riusciti a fronteggiare con grande sforzo, ma il fatto che si acuisca nel periodo di maggiore affluenza turistica desta forti preoccupazioni. Ho avuto modo di raccogliere numerose segnalazioni e, quale responsabile della sanità pubblica, voglio che la situazione si affronti e si risolva al più presto. Chiedo subito un intervento immediato e deciso da parte della Asl 1 al fine di incrementare personale medico e infermieristico, potenziando i reparti più sofferenti e soprattutto il pronto soccorso che versa in una condizione di particolare affanno, con una dotazione molto al di sotto della pianta organica. Occorre evitare il rischio che i pazienti, per vedere garantito il diritto alla salute, siano costretti a dover recarsi in altre strutture, facendo perdere attrattività ai nostri reparti. I bassi tassi di occupazione sono una conseguenza della bassa qualità percepita dai pazienti. La tendenza va invertita con investimenti sul personale e sulle strumentazioni”. A.D’.A.

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