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Tamponò violentemente un’auto e, invece di fermarsi e chiamare i soccorsi, innestò la retromarcia e si diede alla fuga creando il panico. Sotto processo non è finito solo il diretto interessato ma anche l’amico per la finta passeggiata con il cane. Si tratta di A.P, giovane sulmonese, accusato del reato di favoreggiamento,  per aver “coperto” cioè S.P., l’automobilista protagonista del rocambolesco incidente, per il quale pende un altro procedimento.  Ieri l’uomo si è presentato davanti al giudice. L’incidente si verificò il 13 novembre 2017 in viale Mazzini a Sulmona nei pressi del distributore della Erg. La donna che era alla guida dell’auto coinvolta nel tamponamento fu trasportata in ospedale per le lesioni dovute al sinistro, giudicate guaribili in venti giorni. Mentre il giovane che era a bordo di un Suv nero si diede alla fuga percorrendo contromano via Trieste, rischiando di fare altri danni. Alcuni testimoni riconobbero il modello del mezzo: un Dodge Calibur, quindi un fuoristrada molto particolare e facilmente rintracciabile. Anche perché nell’urto con l’utilitaria il fuoristrada perse la targa rimasta sull’asfalto, quale firma d’autore, insieme agli altri pezzi della carrozzeria dei due mezzi coinvolti e rimasti danneggiati nell’urto. La Squadra Anticrimine del Commissariato risalì all’identità dell’automobilista, all’epoca dei fatti senza patente, che raccontò alla Polizia di aver subito un furto d’auto e che in quel momento era con un amico, odierno imputato, in tutt’altra zona della città per una passeggiata con il cane. Ricostruzione non vera secondo gli accertamenti investigativi. Da lì l’accusa  di omissione di soccorso per l’automobilista e di favoreggiamento per l’amico, per il quale si arriverà a breve a sentenza. (a.d’.a.)

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