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SULMONA – Dopo tre anni dalla chiusura del plesso scolastico per il De Nino-Morandi di Sulmona si avviano le procedure per l’attività di progettazione. In questi giorni il Provveditorato alle Opere Pubbliche sta procedendo per la pubblicazione dell’avviso pubblico mentre ieri, sull’edificio scolastico di via D’Andrea, è stato effettuato un sopralluogo proprio dai tecnici del Provveditorato. Tre anni di vertici in Prefettura e Procura, sfide a colpi di comunicati stampa ma tutto sostanzialmente è rimasto fermo da quel 17 ottobre 2014 quando scattarono i sigilli solo su una parte dell’edificio per presunti lavori sbagliati post sisma. Da allora la popolazione scolastica non è più tornata. Dopo la convenzione firmata con il Provveditorato, nonostante il pressing contrario del comitato che ha insistito fino alla fine sullo scorrimento della graduatoria, la Provincia vuole sbloccare la situazione ma i tempi non saranno certo brevi. Da qui l’operazione piano b che riparte e prevede la ricerca di una sede alternativa in città che risponda alle norme sulla sicurezza. “Lavoreremo su questo”- assicura il Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso- “abbiamo intenzione di agire seguendo tutte le procedure in modo da non perdere più tempo”. L’istanza di dissequestro intanto non è partita dalla Provincia che sostiene come la rimozione del vincolo giudiziario da parte della Procura sia legato all’attività di progettazione. Non è dello stesso avviso il capogruppo di Forza Italia Elisabetta Bianchi che ritiene l’atteggiamento dell’ente “inaccettabile”. Il risultato al momento però non cambia. Si punta al rientro a Sulmona ma, se non sarà individuata una sede alternativa, è difficile che questo avvenga in tempi brevi.

Andrea D’Aurelio

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