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SULMONA – Scatta la psicosi da zona rossa in città. Per il circolo locale del Pd “sarebbe, infatti, una vera iattura, con il colpo di grazia definitivo per la già precaria economia locale. E, certo, “chiudere la stalla quando i buoi sono scappati” è la cosa più semplice cui far ricorso, stante i molteplici inviti inascoltati a prendere le decisioni del caso fin da quando si era reso evidente il propagarsi del contagio, con la moltiplicazione dei focolai che inesorabilmente si andavano manifestando. Ma niente, non c’è stato peggior sordo di chi non ha voluto ascoltare” affermano i dirigenti del circolo sulmonese dem. “Ed allora avanti con il cartellone dell’estate sulmonese con Fiere, Street Food e quant’altro, mentre la richiesta di arginare i comportamenti irresponsabili, soprattutto nei luoghi tradizionali della “movida” serale, veniva bellamente ignorata” sottolinea il Pd che invita il sindaco Annamaria Casini ad assumersi le proprie responsabilità, sospendendo immediatamente ogni manifestazione che comporti il pur minimo rischio di assembramento,obbligando all’uso della mascherina all’aperto in ogni circostanza (come da ordinanza emessa oggi) e disponendo la chiusura degli esercizi pubblici ad una certa ora. Questo è il momento di decidere con la dovuta autorevolezza. “Se non è in grado, tolga il disturbo per il bene di tutta la cittadinanza” conclude il circolo Pd, invocando per l’ennesima volta un’uscita di scena del sindaco. L’istituzione della zona rossa non è di competenza del sindaco che può chiederla però come fece in pieno lockdown con la San Raffaele. Per il primo cittadino però deve essere la Regione a valutare se sussistono o meno le condizioni. (a.d’.a.)

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