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SULMONA – Un incontro urgente con l’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì per intercedere presso la Direzione aziendale, un forte appello al Presidente della Regione Marco Marsilio, sostegno e stima al ginecologo che se va e la voce fuori dal coro dell’ex sindaco. Arrivano le reazioni a catena dal mondo della politica all’indomani della decisione del medico Gianluca Di Luigi, dopo quattro anni di precariato insostenibile, di lasciare il punto nascita peligno per trasferirsi a Vasto dove sarà assunto con un contratto a tempo indeterminato. “Tutelare il dottor Di Luigi” interviene il sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino “ avrebbe significato prestare attenzione al tanto “bistrattato” punto nascita di Sulmona. Ma questa nostra Valle ha bisogno di ritornare al centro delle priorità perché i cittadini sono quasi rassegnati a quegli eventi che ci pongono in difensiva dopo tante, troppe, spoliazioni. I medici, tutto il personale ospedaliero e non, i cittadini tutti hanno diritto” aggiunge “in questa Valle ad avere un Ospedale pieno di contenuti e professionalità e non uno scatolone, sia pure parzialmente nuovo, che si sta svuotando. Abbiamo diritto anche noi a vivere non di deroghe e proroghe ma di programmazione certa che guarda al futuro con ottimismo”. La consigliera regionale dell’Udc, Marianna Scoccia, non resta in silenzio e ricorda che la battaglia è “di tutti e nessuno escluso”. “Personalmente chiederò all’assessore Regionale alla sanità Nicoletta Verì di intervenire presso la Direzione aziendale affinché si provveda nell’immediatezza a dotare il reparto del personale sanitario idoneo per L’attività. La vera battaglia sarà nel dotare il nostro ospedale di personale qualificato e di opportune strumentazioni”- spiega Scoccia che chiede un incontro anche per il reparto di oncologia, costretto ad operare con un solo medico. La voce fuori dal coro arriva dall’ex sindaco di Sulmona e coordinatore territoriale della Lega, Fabio Federico, secondo il quale serve “una maggiore attenzione da parte di chi organizza, decide e dispone le sorti di questa Asl. Da anni infatti Sulmona è stata preda di ambizioni e spartizioni di “soggetti terzi” e da anni la politica locale, che avrebbe dovuto vigilare certi meccanismi, ha pensato ad altro. L’ospedale di Sulmona quindi è diventato un luogo dove “svernare” in attesa della disponibilità di lidi migliori per medici provenienti da “altrove” ed ha rinunciato ad essere una sede dove creare, col lavoro quotidiano ed il talento, un punto di riferimento serio ed affidabile come era una volta insieme a quello di Popoli”. Ma Federico, da ex sindaco, attacca Di Luigi perché- conclude- “non può sputare nel piatto dove finora ha mangiato”. “I peggiori nemici di Sulmona, in fondo sono quelli che parlano male dei sulmonesi”. La somma delle reazioni e degli scambi di vedute non cambia però il risultato. Per il punto nascita serve una soluzione definitiva.

Andrea D’Aurelio

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