banner
banner

SULMONA – “Sbagliato dire che il reparto va salvato dal momento che il suo mantenimento è già previsto nel piano sanitario regionale. Il punto nascita va rilanciato”. Queste le parole del sindaco di Sulmona Annamaria Casini a proposito del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Sulmona dopo l’annuncio nella rubrica sociale “Un Occhio per Tutti” del Direttore Generale della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila Rinaldo Tordera di potenziare lo staff medico del punto nascita con l’arrivo di due nuove ginecologhe a partire da febbraio 2017. “Un segnale positivo quello che arriva dall’azienda sanitaria”- spiega il primo cittadino- “un segno concreto per rinnovare la classe medica e migliorare la qualità dell’assistenza per rendere più attrattivo il reparto e perché, finalmente, le donne riacquistino fiducia nel nostro punto nascita”. Per il sindaco di Sulmona “continuare a parlare di reparto da salvare crea solo psicosi che non può che nuocere a ostetricia e ginecologia”. “Il punto nascita è attivo e non sarà disattivato. Lo prevede il piano sanitario regionale e in questo momento la vera sfida è quella di alzare i numeri e rilanciare il reparto perché abbia più forza attrattiva”- conclude Annamaria Casini. Per l’arrivo delle due nuove ginecologhe esulta anche il leader di Sovranità Alberto Di Giandomenico, componente del comitato pro punto nascita, che a marzo 2015 occupò la Sala Consiliare di Palazzo San Francesco per difendere il reparto di maternità. Di Giandomenico vuole rassicurazioni direttamente dalla Regione. “Ce lo venga a dire D’Alfonso che il punto nascita resta a Sulmona. Se il suo mantenimento è stato messo nero su bianco non vedo perché il Presidente della Regione glissa sempre sull’argomento”- fa notare l’esponente di Sovranità. Nei giorni scorsi Forza Italia con il suo consigliere comunale Elisabetta Bianchi aveva chiesto a gran voce un ospedale di primo livello. “Il nostro presidio ospedaliero svolga un ruolo centrale nel centroabruzzo, caratterizzato da un territorio montano, da un sistema viario e da un clima ostile per parecchi mesi all’anno che rendono inattuabili ed inefficaci i nuovi algidi sistemi di politica sanitaria. Per questo pretendiamo che il senso di responsabilità delle forze politiche agisca contro la mortificazione del nostro presidio sanitario che deve tendere all’autosufficienza ed alla piena erogazione dei servizi sanitari con il riconoscimento del presidio di primo livello”- aveva detto la Bianchi.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento