
Un drone sorvola il carcere di Sulmona ma lo spaccio di telefoni dietro le sbarre, questa volta, è stato bloccato sul nascere. È accaduto poco prima della mezzanotte quando gli agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere peligno hanno intercettato il drone che sorvolava la struttura grazie al fucile jummer in dotazione al Corpo. A quel punto gli agenti hanno perlustrato la zona e hanno chiesto l’aiuto dei carabinieri della compagnia di Sulmona. Il pilota del drone, accorgendosi probabilmente del movimento delle pattuglie, ha lasciato il luogo. L’operazione congiunta ha comunque consentito di recuperare il carico: quattro telefoni cellulari all’interno di un sacco. Vanno avanti le indagini per risalire ai destinatari. Non è la prima volta che, tramite droni, si tenta lo spaccio di telefoni in carcere. Nell’aprile 2024 i carabinieri avevano fermato due napoletani, intenti proprio a spacciare i cellulari per le comunicazioni dei detenuti. Lo scorso anno sono stati 110 i dispositivi trovati negli ambienti comuni del penitenziario e dietro le sbarre mentre quest’anno, grazie anche ai controlli a tappeto, il conto si è fermato a 50. Entro fine anno sarà completata la schermatura del carcere








