
Minacce aggravate dall’uso dell’arma e danneggiamento aggravato. Con queste accuse il sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha chiesto il processo per un 32enne di Sulmona, S.S., finito sotto inchiesta per il raid vandalico di Pettorano sul Gizio, legato alla droga. Il giovane, difeso dall’avvocato, Fabio Cantelmi, era stato denunciato dai carabinieri della compagnia di Castel di Sangro, al termine delle indagini preliminari. I fatti risalgono al 15 ottobre 2024 quando il giovane, già noto alle forze dell’ordine, si era presentato a casa di una 51enne di Pettorano sul Gizio, per il “rifornimento” di droga. Sostanza mai ricevuta, a causa del rifiuto della donna. Un “no” che aveva portato il giovane a distruggere con una mazza di ferro i vetri della porta d’ingresso dell’abitazione e poi dell’automobile della 51enne. Momenti di rabbia ripresi dai telefonini della donna e del figlio. Lo stesso 32enne, secondo quanto riferito dalla donna alle forze dell’ordine, il pomeriggio stesso del raid aveva rivendicato la paternità dell’atto incendiario che la 51enne aveva subito lo scorso anno. Elementi che avevano portato la procura a chiedere e ottenere l’aggravamento della misura con gli arresti domiciliari per altro reato. Il 32 enne infatti era stato sottoposto a divieto di avvicinamento per alcuni pedinamenti e altri atti persecutori nei confronti della ex compagna. Due vicende diverse che avevano spinto il gip del Tribunale di Sulmona a ritenere che “riccorrono gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, vista la sua pericolosità sociale”. Ordinanza ribaltata poi dal Riesame, secondo il quale “non sembra che nel caso in esame vi sia stato aggravamento della pericolosità specifica”. La procura comunque ha tirato la linea, citando il 32enne davanti al giudice pre dibattimentale del Tribunale di Sulmona il prossimo 26 febbraio. Secondo il pm il 32enne sarebbe l’unico responsabile del raid vandalico. Nessuna contestazione per gli altri amici che lo avevano accompagnato sotto casa della donna, tentando di fermarlo.









