
Ultimo atto in Cassazione per la rapina al corriere della droga, avvenuta a Bussi sul Tirino, il 24 giugno 2022. Ieri i tre imputati sono comparsi davanti ai giudici capitolini dopo che la sezione settima della Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai propri avvocati. Il provvedimento è atteso nelle prossime ore ma è probabile che per i tre si riapriranno le porte del carcere. Si tratta di M.B. e F.D.I., i due sulmonesi condannati in Appello a cinque anni e due mesi di reclusione e A.N., il corriere romano che aveva incassato la condanna in secondo grado a un anno e sei mesi. Dagli atti d’indagine era venuto fuori che l’azione di pedinamento della guardia di finanza di Sulmona aveva portato all’arresto di quattro persone nel comune del pescarese, colti durante uno scambio-rapina. Il tutto era iniziato con il pedinamento dei sulmonesi, che all’altezza di Popoli avevano applicato del nastro adesivo sulla targa della vettura, una Opel Corsa guidata da L.P. (che nel 2023 aveva patteggiato una condanna a tre anni e dieci mesi di reclusione, già scontata), sulla quale viaggiava anche M.B.. Quest’ultimo, gravato da un provvedimento giudiziale, che gli imponeva uscite prestabilite dalla propria abitazione. Da qui era iniziato il pedinamento che ha portato gli investigatori fino a Bussi. Proprio nel Comune di Bussi avrebbe avuto luogo lo scambio con il corriere di Guidonia. Nella busta che doveva contenere i soldi per pagare la droga (16,3 chilogrammi di hashish), c’era solo carta straccia. Secondo gli inquirenti, il corriere era stato costretto ad accettare lo scambio iniquo. Una volta intercettati dalle fiamme gialle, i tre avevano tentato la fuga, scaraventando dalla macchina in corsa sia la pistola scacciacani e sia i panetti di droga. Il tentativo di fuga, però, era andato male tanto che i quattro erano stati bloccati e arrestati. Ieri l’ultimo atto con la Cassazione pronta a confermare le condanne