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SULMONA – Non più tre volte ma solo una volta al giorno. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona allenta la misura cautelare per madre e figlia di 49 e 19 anni, C. F. e S.F., finite sotto inchiesta per la rapina legata ai debiti di droga, assieme ad un 26 enne di Frosinone, P.C., per il quale sono stati confermati gli arresti domiciliari. L’episodio risale allo scorso 29 ottobre. A far scattare l’intervento di Procura e Carabinieri era stata la madre di un minore, in quanto il 26 enne era entrato forzatamente all’interno della loro abitazione assieme alla ragazza 19 enne e dopo aver tentato di strangolare il figlio, che era ancora a letto a dormire, si era impossessato del telefono cellulare del minore, per una fornitura di droga non pagata (150 euro), ed era scappato. I Carabinieri avevano quindi rintracciato il 26 enne in via XXV Aprile mentre scendeva dall’auto, in compagnia della giovanissima. Dopo aver recuperato il telefono cellulare asportato, successivamente restituito all’avente diritto, gli operanti avevano eseguito una perquisizione presso il domicilio della ragazza, dove era presente la madre, ed avevano rinvenuto sul piano della cucina un pezzo di hashish del peso di circa 40 grammi ed un bilancino di precisione. Madre e figlia erano state arrestate e rimesse in libertà con un obbligo di firma che imponeva la presentazione negli uffici di polizia giudiziaria per ben tre volte al giorno. Per entrambe il giudice ha allentato l’esercizio del controllo mentre le esigenze cautelari restano intatte per il 26 enne che rimane ai domiciliari.

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