banner
banner

SULMONA – Nonostante fossero di fatto residenti all’estero percepivano l’assegno sociale erogato dall’Inps (circa € 450,00 al mese per tredici mensilità), provvidenza, questa, spettante solo ai residenti. La Compagnia della Guardia di Finanza di Sulmona, con l’operazione “Vivo all’estero”, dopo oltre due anni di indagini e l’attento vaglio di circa 3.500 posizioni, ha scoperto, grazie anche alla collaborazione fornita dall’Inps, 31 soggetti percettori di trattamenti assistenziali non spettanti per oltre un milione di euro. Tra i casi più eclatanti, quello di un pensionato, fittiziamente residente in un Comune della valle peligna che oltre all’assegno sociale percepiva l’indennità di accompagnamento per un totale di oltre 80.000 euro; è stata poi scoperta una coppia di coniugi che, sebbene regolarmente iscritti all’anagrafe di un Comune peligno, risultavano essersi trasferiti, dopo aver contratto matrimonio, in uno Stato sudamericano continuando tuttavia a percepire l’assegno sociale per complessivi 100.000,00 euro; e ancora il caso di un’anziana vedova, di genitori italiani, che nonostante risiedesse in Sudamerica, percepiva dagli anni ’90 il sussidio dell’Inps incassato dalla nipote residente in Italia; vi è poi il caso di un soggetto deceduto, con dimora in vita in Sudamerica, sul cui conto corrente continuavano, anche dopo la sua morte, ad essere versati gli assegni sociali incassati dai parenti residenti. I responsabili sono stati tutti denunciati all’autorità diudiziaria per il reato di truffa (art. 640 bis c.p.). Grazie alle investigazioni svolte dalle Fiamme Gialle, l’Inps ha immediatamente sospeso le erogazioni non dovute, avviando contestualmente il recupero delle somme già elargite, mentre la magistratura inquirente ha sottoposto a sequestro l’intero ammontare della truffa accertata nei confronti dei singoli responsabili, risultati per lo più essere domiciliati in Paesi del Sud America e dell’Europa dell’Est. L’azione di servizio della guardia di finanza ha consentito di neutralizzare un grave fenomeno lesivo degli interessi pubblici.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento