“Poiché l’isolamento sociale e la solitudine rappresentano motivo di sofferenza e importanti fattori di rischio nella popolazione anziana per la sopravvivenza … devono essere assicurate le visite dei parenti e dei volontari per evitare le conseguenze di un severo isolamento sulla salute degli ospiti delle residenze per anziani. In piena sicurezza e con l’ausilio di tamponi rapidi antigenici per lo screening dei contagi da Coivd 19”.
A sostenerlo è il Ministero della Salute in un documento datato 30 novembre 2020, firmato dai direttori generali Andrea Urbani e Giovanni Rezza e intitolato “Disposizioni per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice e indicazioni per i nuovi ingressi nell’evenienza di assistiti positivi nella struttura”.
Le limitazioni agli accessi “hanno determinato una riduzione dell’interazione tra gli individui e un impoverimento delle relazioni socioaffettive che, in una popolazione fragile e in larga misura cognitivamente instabile, possono favorire l’ulteriore decadimento psicoemotivo determinando poi un aumentato rischio di peggioramento di patologie di tipo organico”. Per questo motivo, la Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana ha formulato delle proposte sulla ripresa “in sicurezza” di visite “e contatti” presso gli anziani ospiti di strutture residenziali, sulla base dell’assunto che le attività socio-relazionali all’interno delle strutture siano necessarie tanto “quanto quelle sanitarie”. Il Ministero, poi, invita le direzioni sanitarie a predisporre un “piano dettagliato per assicurare la possibilità di visite in presenza e contatti a distanza in favore degli ospiti delle strutture”. In particolare si sollecitano soluzioni tipo ‘sala degli abbracci‘ dove un contatto fisico sicuro può arrecare beneficio agli ospiti in generale e a quelli cognitivamente deboli in particolare”.
Così come è accaduto in molte residenze per anziani in Italia. Anche a Rocca di Mezzo, pochi giorni fa è stata allestita la stanza e la commozione ha rotto il muro della solitudine.
Gli anziani possono di nuovo abbracciare i loro cari, grazie a un muro di plexiglass con alcune fessure che permettono a parenti e ospiti della struttura di infilare le proprie braccia per abbracciarsi. Braccia, ovviamente, non ‘nude’. Dalle fessure predisposte, infatti, partono dei guanti elastici monouso che proteggono le braccia, garantendo un incontro in assoluta sicurezza“.
Ma il 14 ottobre scorso il governatore Marsilio, assieme all’assessore Verì e al direttore del dipartimento sanità ha firmato l’ordinanza che vieta le visite nelle strutture residenziali socio sanitarie.
La residenza per anziani Mazzara di Sulmona è pronta per l’utilizzo della stanza degli abbracci, allestita qualche tempo fa ma mai inaugurata perché mancano le autorizzazioni. Nonostante le numerose richieste e mail inviate al governatore Marsilio, questi non da segnali e cosi, molto sicuramente, gli anziani ricoverati non potranno riabbracciare i loro cari neanche a Natale. Ma a questa mancanza compenserà il lavoro svolto con amore e professionalità dai dipendenti che hanno organizzato ‘Il presepe vivente’ all’interno della struttura. Un’iniziativa che allevierà la malinconia di quei giorni e di cui si dice soddisfatto e orgoglioso l’amministratore Giacomo Di Leo. Ma noi non disperiamo, e auspichiamo nella sensibilità della Regione.
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