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SULMONA – “Ora che il Ministero ha certificato che in ambito sanitario i conti sono in ordine, la politica degna di questo nome deve avere la forza di invertire la tendenza e di riequilibrare senza timidezze le offerte di sanità nel Centro Abruzzo per le peculiarità delle caratteristiche viarie, climatiche, ambientali e di vulnerabilità sismica del territorio, restituendo dignità all’ospedale dell’Annunziata di Sulmona che deve essere considerato fulcro di primo livello della nuova pianificazione regionale”. Ad affermarlo è la consigliera comunale non iscritti, Elisabetta Bianchi, che ieri ha preso parte alla visita dell’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, nel nuovo ospedale di Sulmona. Per la Bianchi la riorganizzazione della rete sanitaria deve passare per una nuova classificazione dell’ospedale di Sulmona come presidio di primo livello, sulla scorta di quanto chiesto lo scorso 10 agosto dal Consiglio Comunale con la delibera votata all’unanimità. “Non dal sindaco”- ricorda la Bianchi che in quella seduta aveva abbandonato l’aula prima di rassegnare le dimissioni per poi revocarle. “Ho dovuto constatare da parte degli interlocutori politici e nello specifico della delegazione della consiliatura regionale Scoccia e La Porta, probabilmente troppo attente alla cura degli equilibri territoriali del loro ampio bacino elettorale, la mancanza di richieste fondate sullo stato dei recenti atti amministrativi del Consiglio Comunale di Sulmona”- interviene la Bianchi che aggiunge: “discostarsi dal nuovo indirizzo politico del Comune di Sulmona significa agire fuori dall’ambito di rappresentanza di questo territorio ed in via autonoma e personalissima procedendo per spot, con l’effetto di favorire così logiche clientelari fondate sui bisogni puntuali senza contenuto per il bene della collettività, a detrimento della strategia globale di pianificazione regionale, che diventerebbe per il bacino di Sulmona patetica e perdente. “Fuori dalle inutili passerelle delle inutili sentinelle la strada è questa, l’unica possibile”- conclude la Bianchi alludendo all’ospedale di primo livello.

Andrea D’Aurelio

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