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SULMONA – Dalle 20 alle 24 tutti a casa perchè scatta il coprifuoco. Ma a mezzanotte e un minuto in punto, l’ora che segna l’ingresso del nuovo giorno, si riapre alla faccia dell’ordinanza. Detto fatto i baristi hanno dato vita al gesto dimostrativo annunciato all’indomani delle misure restrittive per il contenimento del contagio da Covid-19. Lo hanno detto e lo hanno fatto. Si tratta di una sorta di provocazione per aggirare l’ordinanza e per chiedere, con questo segnale, la revoca o revisione del provvedimento. Ad aprire il giro delle riaperture di mezzanotte sono stati Pierluigi D’Agostino e Alessandro Candito, rispettivamente titolari del bar centrale e bar medievale. “E’ una ordinanza senza senso che non mira affatto a frenare i contagi ma provoca solo uno spostamento altrove. Peraltro nei bar e nelle attività non si sono registrati casi Covid”- ha rimarcato D’Agostino mentre dall bar Medievale è andata in “onda” la diretta live di mezzanotte, dalla centrale piazza Garibaldi, inevitabilmente deserta. “Il 90 per cento dei contagi verificatesi provengono da feste private, distretto sanitario e altre situazioni. Non ci sono stati casi tracciati in locali. Si danneggia sempre la solida categoria”- tuona Candito dal bar Medievale che rincara: “ci state uccidendo e mettendo in ginocchio senza un motivo appagante. Ci sarà un riversamento di avventori nei paesi limitrofi. Per questo invito i miei colleghi a restare aperti anche domani e a non chiudere alle 20 perchè non si può sottostare a queste regole dittatoriali e immotivati”. Dal gesto dimostrativo si passa alla proposta di “sfidare” l’ordinanza. Fatto sta che la categoria dei baristi è in rivolta e non ha digerito il provvedimento. Almeno quelli del centro storico, anzi quelli della mezzanotte e sessanta secondi. La speranza è che arrivi presto l’alba di un nuovo giorno. In tutti i sensi.

Andrea D’Aurelio

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