
Si alza la tensione sul futuro della gestione dei rifiuti urbani in Abruzzo. Le sigle sindacali Fp Cgil, UILT, Fiadel e UGL hanno annunciato l’avvio di una serie di assemblee con il personale delle aziende pubbliche che operano nel settore della raccolta e smaltimento, su tutto il territorio regionale. La decisione arriva a seguito del mancato rispetto degli impegni politici presi in merito alle linee guida per il nuovo piano regionale di gestione integrata dei rifiuti. In particolare, i sindacati contestano l’indicazione – ancora presente nel documento – di procedere alla privatizzazione fino al 49% delle aziende pubbliche del comparto, una misura che era stata promessa come cancellata in precedenti incontri istituzionali. Le assemblee, spiegano le organizzazioni sindacali, avranno un duplice obiettivo: informare i lavoratori sugli sviluppi in corso e valutare, al termine degli incontri, la possibile proclamazione dello stato di agitazione regionale. «Solo eliminando l’ipotesi di privatizzazione – sottolineano i sindacati – si potrà tornare a un confronto serio e costruttivo sul futuro del servizio, basato su soluzioni condivise a livello provinciale». Secondo le OO.SS., il sistema pubblico rappresenta l’opzione migliore per garantire qualità del servizio, condizioni di lavoro dignitose e sostenibilità ambientale, mantenendo al contempo tariffe eque per i cittadini. Durante le assemblee verrà inoltre richiesto ai lavoratori di sostenere un’iniziativa normativa per dare forza di legge al Protocollo d’intesa siglato il 23 febbraio 2024 tra AGIR, ANCI Abruzzo e sindacati, che sancisce l’applicazione del contratto collettivo nazionale di settore come riferimento per il lavoro nel comparto. L’appello finale delle sigle è rivolto direttamente ai Comuni: non approvare le linee guida così come proposte dall’AGIR, ma aprire un confronto più ampio e responsabile che tuteli il ruolo e la natura pubblica delle società che gestiscono i rifiuti in Abruzzo.