
Una multa da trecento euro ciascuno, il pagamento delle spese processuali e il risarcimento da liquidare in sede civile. E’ la pena inflitta dal giudice di pace di Sulmona, Gianna Cipriani, al geometra del Comune, R.R. e all’ingegnere aquilano, A.T., per gli scavi sismici non autorizzati su un terreno della frazione Marane, di proprietà di Mario Giammarco. La vicenda risale al 18 febbraio 2021 quando il legale rappresentante di un’azienda di ripristino ambientale si era recato nella sede legale per ritirare la corrispondenza e aveva trovato il lucchetto completamente a terra e tagliato. Il cancello era aperto e all’interno vi erano due camion e più soggetti intenti a trivellare il terreno, utilizzando una macchina cingolata semovente, i quali dichiaravano di aver iniziato i lavori il giorno precedente per conto di un’impresa di Fossa, disposti dal Comune, per eseguire indagini geotecniche, mediante carotaggi, finalizzate alla microzonazione sismica. Operazione finanziata dalla Protezione Civile. Tuttavia nessuna indagine era stata autorizzata dal proprietario del terreno. Solo l’intervento dei carabinieri aveva riportato la calma, facendo scoprire che si era trattato di uno scambio di persona. L’ex procuratore capo, Giuseppe Bellelli, aveva chiesto l’archiviazione del procedimento al gip perchè gli autori del fatto erano rimasti ignoti, nonostante i verbali di sommarie informazioni. Il giudice per le indagini preliminari, Marta Sarnelli, aveva ordinato accertamenti suppletivi nonchè l’acquisizione degli stessi. Da qui la citazione in giudizio dei due imputati, accusati di aver indotto gli operai ad effettuare perforazioni sul terreno, nonostante la targa indicante altro proprietario.