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SULMONA – Si è chiusa con l’archiviazione del Gip del Tribunale di Sulmona Marco Billi la vicenda giudiziaria che ha visto protagonista l’imprenditore sulmonese Pasquale Di Toro. I fatti risalgono al 7 febbraio 2017 quando Di Toro decise di rimuove la coltre bianca ai piedi della statua di Ovidio senza disporre delle necessarie autorizzazioni. Ma la citazione in giudizio è avvenuta perché, stando alla denuncia presentata in Procura, l’imprenditore non avrebbe esibito i documenti e non avrebbe ottemperato all’ordine del pubblico ufficiale di cessare le operazioni di pulizia della piazza. A quel punto Di Toro si è rivolto all’avvocato Alessandro Margiotta per presentare le memorie difensive che sono state vagliate ed esaminate secondo le procedure fino alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura della Repubblica di Sulmona. Questa mattina nell’udienza il Gip ha ritenuto che la condotta assunta dall’imprenditore non è penalmente perseguibile. La vicenda fece molto discutere all’epoca tanto da creare scalpore e finire anche sulla cronaca nazionale. Il suo gesto venne considerato fuori norma tant’è che incappò in contravvenzione, multa che pagò di tasca sua. Non fu quello l’unico episodio che vide protagonista Pasquale Di Toro come imprenditore impegnato anche nel volontariato. Basti pensare ai gesti della scorsa estate sul Morrone dopo l’incendio e, prima ancora, come volontario ad Amatrice dopo il sisma. Ma riguardo la vicenda della neve rimossa l’imprenditore può sicuramente tirare un respiro di sollievo.

Andrea D’Aurelio

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