SULMONA – Arriva da Castel Di Sangro il rinforzo per il pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona. Si tratta del dirigente medico, Paolo Lembruni, che su indicazione della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, darà manforte al reparto che soffre la carenza di organico, come del resto avviene ogni estate, tra ferie estive a rischio e carichi di lavoro pesanti. Leombruni quindi coprirà i turni negli ospedali di Sulmona e Castel Di Sangro, per tamponare una situazione che è divenuta insostenibile nell’ultimo periodo, che ha fatto registrare un boom di accessi nella terza fase dell’emergenza pandemica, con la carenza di personale che resta ai massimi storici. Al momento cinque sanitari si alternano anche se un turno lavorativo prevede la presenza di un solo medico a disposizione con al massimo tre-quattro infermieri. Dopo il lockdown il pronto soccorso è stato preso di nuovo d’assalto. Si allungano le attese, a volte fino a cinque-sette ore, tenendo conto dei diversi codici di priorità . E gli operatori sanitari devono anche digerire le imprecazioni degli utenti, dopo aver lavorato notte e giorno durante l’emergenza, dando il massimo e il più del dovuto in ogni momento. Non è una situazione facile da gestire soprattutto perché, oltre alle prestazioni ordinarie, resta attivo il pre-triage con il medico o chi per lui che si deve attrezzare con tutti crismi come pure tutti i ricoveri sono condizionati allo svolgimento dei tamponi. Intanto la Asl, lo scorso 2 luglio, ha pubblicato l’elenco dei candidati ammessi all’avviso pubblico per l’assunzione a tempo determinato di due dirigenti medici, disciplina di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza ( pronto soccorso), indetto con deliberazione numero 1013 dello scorso 12 giugno. In corsa ci sono cinque medici ma solo due di loro entreranno nell’organico dei pronto soccorso dell’azienda sanitaria che non ha indicato al momento i presidi che beneficeranno dell’assunzione. Sono in corso le procedure di colloquio ma per il pronto soccorso di Sulmona si resta sempre in attesa di interventi incisivi dal momento che mancano all’appello sette medici e altrettanti infermieri, fermo restando l’attivazione delle procedure concorsuali per l’incarico da direttore che al momento è ricoperto dal responsabile pro tempore.
Andrea D’Aurelio