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SULMONA – Come ogni pomeriggio si presentano sul posto di lavoro, timbrano il cartellino ma sono costretti a fare marcia indietro e tornare a casa. E’ la singolare vicenda che è capitata ieri a due lavoratori precari del reparto di radiologia dell’ospedale di Sulmona. Il contratto era scaduto il 31 gennaio ma avevano ricevuto rassicurazioni circa il rinnovo. Ieri, invece, hanno fatto l’amara scoperta. “Da oggi non lavorate più qui, il contratto non è stato rinnovato”- si sono sentiti dire. Tocca a Teresa Colizza, Direttore Sanitario Aziendale della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, fare luce sulla vicenda. “In realtà si tratta semplicemente di una surroga. Dobbiamo rispettare i tetti di spesa e la mobilità. Sono usciti due lavoratori a tempo determinato e ne sono entrati due a tempo indeterminato”- spiega Colizza- precisando di aver avvisato per tempo anche il responsabile del reparto. Vuole andare fino in fondo alla questione il Tribunale per i diritti del malato che torna a parlare di carenze di organico al nosocomio dell’Annunziata. “Sappiamo che la Regione ha dato lo stop e non si può assumere oltre le cinque unità lavorative”- chiarisce il responsabile Edoardo Facchini- spiegando che anche nel reparto di medicina nucleare dovrebbe arrivare un medico che al momento però ha preso servizio all’Aquila. La carenza di organico resta la patologia cronica dell’ospedale di Sulmona.

Andrea D’Aurelio

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