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SULMONA – E’ stato rimosso e spostato il segnale del divieto di sosta che era stato posizionato di fronte la Chiesa di San Filippo Neri in piazza Garibaldi, tanto da ostruire la visuale di cittadini e turisti. Non era il massimo per una città che vuole valorizzare i monumenti. Il malcontento di residenti ed esercenti è stato quindi ascoltato. Con ordinanza numero 53 del 1 aprile, firmata dal Dirigente del quarto settore Amedeo D’Eramo e pubblicata sull’Albo Pretorio del sito istituzionale del Comune di Sulmona, in Piazza Garibaldi, nel tratto compreso tra l’intersezione con via Dorrucci e l’edicola, è istituito il divieto di sosta permanente (0-24), evidenziato con striscia gialla a “zig-zag”. Come pure, sempre in piazza Garibaldi, nel tratto compreso tra il civico 42 e l’intersezione con via Dorrucci è istituito il divieto di sosta permanente (0-24), evidenziato con striscia gialla a “zig-zag”. Ogni precedente disposizione è stata abrogata. La regolamentazione della sosta, che mira a liberare i monumenti dalle auto, è stata eseguita su impulso dell’ex vice sindaco, Nicola Angelucci. La Chiesa di San Filippo Neri e quella di San Rocco rientrano quindi nel novero dei beni da tutelare con la sosta permanente. Sono stati ripristinati anche i dissuasori in via Dorrucci e via Federico II. Ma per gli esercenti della zona, soprattutto per Marco Lucente, la riqualificazione passa per la fornitura di nuovi arredi e per il miglioramento dell’estetica della stessa piazza. “C’è stato anche un scambio di corrispondenza tra noi e il Comune”- ricorda Lucente. Nel frattempo, a proposito di turismo nel periodo pasquale, torna nel degrado il Fontanone di piazza Garibaldi. Sulle acque della storica fontana galleggiano carte e lattine, segno di un’inciviltà che non ha fine e non dà tempo nemmeno a chi di dovere di intervenire, anche se si rendono necessari interventi più mirati. Per la prima volta sarà libera dalle transenne la scalinata di Santa Chiara ma resta aperto il cantiere collocato nei pressi dell’acquedotto medievale. Che non è proprio un bel vedere.

Andrea D’Aurelio

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