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Per i cani e gatti arrivati dall’Ucraina insieme ai profughi scatta il tracciamento del servizio di veterinaria della Asl 1 dell’Aquila per evitare il diffondersi della rabbia. Dal 1° marzo l’Unione Europea aveva deciso di accogliere nei suoi territori i rifugiati in fuga dall’Ucraina con i loro animali, offrendo loro asilo e diritti immediati. Invece il transito di cani e gatti provenienti dai rifugi e dalle strade dell’Ucraina non è più consentito al momento nel nostro paese, proprio per la possibile diffusione di zoonosi, ossia malattie trasmissibili dagli animali all’uomo; una di queste è la rabbia. riguardo, il servizio Veterinaria della Asl 1 ha scritto a tutti i sindaci della provincia per sollecitare il tracciamento di cani e gatti entrati in Italia dall’Ucraina. Il ministero della salute per prevenire la diffusione della rabbia ha disposto i seguenti controlli: “Qualora in possesso di microchip e certificato di vaccinazione antirabbica, gli animali devono essere sottoposti a prelievo ematico per titolazione anticorpi rabbia. Vengano sottoposti ad un periodo di osservazione a destino di 3 mesi, in caso di esito positivo della titolazione, e di 6 mesi in caso di esito negativo della titolazione. Il dottor Mario Mazzetti direttore del Servizio invita coloro che ospitano i profughi insieme ai loro animali da compagnia a informare al più presto il Servizio presso la sede Asl più vicina.

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