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Una richiesta chiara e forte al Governo Regionale: il ripristino dei 30 milioni di euro di fondi per l’ospedale di Sulmona. Istanza che arriva dalla consigliera regionale del Gruppo Misto Marianna Scoccia e dal capogruppo Pd Silvio Paolucci, contenuta nella risoluzione a firma Scoccia e avallata anche dai consiglieri dei gruppi Pd, Legnini Presidente e Abruzzo in Comune. Un intervento condiviso anche da alcuni sindaci peligni.

La richiesta. “Siamo tutti favorevoli alla modifica del programma straordinario di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie EX ART. 20 – LEGGE 67/88, approvato con DGR 69/2022, per il ripristino del precedente stanziamento – così i consiglieri Scoccia e Paolucci – che prevedeva risorse finanziarie complessive per 30 milioni di euro, finalizzate alla nuova costruzione e alla riorganizzazione del presidio ospedaliero di Sulmona. Dopo 37 mesi di governo e a fronte delle ripetute bocciature delle proposte di piano della rete ospedaliera che ad oggi di fatto non esiste, come avevamo ampiamente previsto, la Giunta Marsilio toglie alla Valle peligna risorse certe per il suo nosocomio. Lo fa con una delibera di Giunta, la n. 69/2022 che cancella i 30 milioni di euro che il governo di centrosinistra aveva predisposto a favore del presidio.

La storia. Va ricordato che nella passata legislatura, il governo di centrosinistra ha approvato con DGR 742/2016 una proposta di accordo di programma per il settore degli investimenti sanitari in attuazione dell’art.4 comma 6 della legge 77/2009, 3° stralcio, anticipando le azioni a fronte della precaria situazione infrastrutturale del presidio. La Regione aveva stanziato risorse proprie, realizzando, in appena 4 anni la nuova ala del Santissima Annunziata e decidendo di portare fino a 30 i milioni che sarebbero serviti così a un intervento più completo, nonché a procedere anche al riscatto, con l’opzione di reinvestire comunque su Sulmona.
Infatti, a seguito della disponibilità finanziaria complessiva comunicata dal Ministero della Salute, la Regione Abruzzo con DGR 197/2017 ha approvato una nuova proposta di accordo di programma per il settore degli investimenti sanitari in attuazione dell’art.4 comma 6 della legge 77/2009, 3° stralcio, perfezionata alla luce del parere formulato dal NIV nella seduta del 08.03.2017. Per l’opera si procedette così on un “leasing in costruendo” con altri 20 milioni di euro. In sostanza la ditta appaltatrice assunse i costi di costruzione in cambio di un affitto ventennale con costi di interessi e servizi. Con 20 dei 30 milioni si poteva procedere al riscatto e investire nelle spese correnti per personale e prestazioni, o, se si voleva rimodularli, procedere a ulteriori investimenti infrastrutturali all’interno del Presidio di Sulmona. Gli ulteriori 10 milioni, erano somme che potevano essere impiegate per altre azioni: la demolizione della vecchia ala, la pista di elisoccorso e l’interramento della centrale tecnologica, comunque a vantaggio del comprensorio peligno.

La situazione attuale. Oggi questo sviluppo non è potuto decollare, perché la Giunta non è stata capace di fare un piano sanitario e una rete ospedaliera che sono condizione necessaria all’utilizzo delle risorse che da tre anni giacciono inutilizzate in cassa. Non basta: l’opportunità è stata di fatto cancellata perché il governo di centrodestra ha sottratto risorse certe e fruibili da tre anni, destinando altrove gli investimenti che potevano essere riversati sulla struttura peligna in termini, appunto, di prestazioni sanitarie, personale e servizi. E tutto questo è accaduto armando un territorio contro l’altro.A distanza di 3 anni dall’insediamento della Giunta Marco Marsilio, l’Esecutivo regionale ha inteso presentare un nuovo accordo andando ad aggiornare e sostituire quello precedentemente richiamato, disponendo della stessa somma già definita a carico dello Stato nella DGR 742/2018, per il finanziamento degli interventi.

Lo scippo. “Lo scippo ai danni dell’ospedale dell’Annunziata c’è stato eccome – concludono i consiglieri – la giunta Marsilio lo ha messo nero su bianco. Una perdita capace oggi di compromettere la corretta funzionalità dell’intero presidio ospedaliero peligno, condizionandone, pesantemente il futuro e di mettere i territori l’uno contro l’altro su un diritto, la cura, che deve essere di tutti”.

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