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SULMONA – Entro marzo 2017 sarà depositata la candidatura del Rito dei Serpari di Cocullo a patrimonio immateriale umanità Unesco. Ci credono comuni, associazioni e imprenditori. Il sogno potrebbe diventare realtà. Raccolte già 1820 firme, e stabilita una rete in cui coinvolgere tutti i luoghi interessati a favorire lo sviluppo sociale ed economico di territori che, altrimenti, rischiano l’abbandono. Proprio domani, a Cocullo, sarà costituita un’associazione temporanea di scopo per valorizzare i percorsi della devozione a San Domenico abate. “Lo scopo è unirsi con le altre comunità che condividono il culto di S.Domenico e i luoghi dove viene venerato – afferma Loreta Di Risio, assessore alla Cultura del Comune di Cocullo – per creare un progetto che attraverso i cammini religiosi favorisca lo sviluppo del territorio e consenta di conservare tradizioni e culti come quelli di S.Domenico di Cocullo”. Comune e comitato puntano tutto sulla creazione di una rete di soggetti che possa esaltare la valenza culturale e turistica, e non solo religiosa, di queste devozioni, per la storia che rappresentano per i territori interessati. Quattro sono i piani sui quali si sviluppa l’azione del comitato promotore: il consenso dei cittadini, il coinvolgimento delle università, gli operatori economici ed il sostegno delle istituzioni. “Per questo presenteremo a breve una richiesta di salvaguardia urgente”, afferma l’antropologa Omerita Ranalli, “per evitare lo spopolamento di un territorio con l’obiettivo di attirare risorse economiche ed investimenti che ne possano favorire la ripresa”. L’associazione di scopo prevede nel frattempo le adesioni, oltre a Cocullo, di Villalago, Anversa degli Abruzzi, Bugnara, Pretoro, Villamagna, Palombaro, Pizzoferrato, S.Pietro Avellana, Fornelli, Sora, S.Elia Fiumerapido, Atina.

Andrea D’Aurelio

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