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COCULLO – Per fine mese sarà depositato il dossier all’Unesco per riconoscere il Rito dei Serpari di Cocullo come patrimonio dell’umanità, ma l’associazione temporanea di scopo che comprende 13 comuni della devozione a San Domenico, si avvia all’organizzazione dei cammini di devozione in programma dal 30 aprile al 6 maggio del 2018. Sono queste le ultime novità che arrivano da Cocullo che da anni sta portando avanti la causa del Rito dei Serpari che spera nel riconoscimento Unesco ed ha anche buone possibilità. Il dossier del rito dei Separi di Cocullo è finito sul tavolo dell’Unesco già lo scorso 23 gennaio ( ma non è quello completo che sarà depositato a fine mese) ed ha ottenuto parere favorevole tant’è che è stato inserito nella lista “salvaguardia urgente”. Un riconoscimento che accelera tutte le procedure dal momento che tali riti hanno una corsia preferenziale poichè si afferma il principio del rischio di scomparsa delle secolari tradizioni con il fenomeno dello spopolamento dei singoli territori. Ne consegue che si riconosce l’urgenza di adottare una serie di misure per frenare il declino di questo tipo di manifestazioni. La pratica per il riconoscimento del Rito dei Serpari patrimonio Unesco è stata portata avanti grazie a un lavoro di rete e sinergia che ha coinvolto tredici comuni, di cui otto sono abruzzesi. Il minimo comune denominatore è la devozione a san Domenico. Da qui l’inserimento del Rito dei Serpari in un percorso che parte da Cocullo e arriva a Sora con l’Abbazia di san Domenico, ma anche a Pretoro con il “Miracolo di San Domenico e il Lupo”.

Andrea D’Aurelio

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