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SULMONA – Come intervenire per la messa in sicurezza delle aree pedemontane nell’immediato post-emergenza. Lo hanno chiesto i sindaci dei quattro comuni coinvolti dai roghi sul Morrone in un incontro prettamente tecnico ai professionisti dell’Università Chieti Pescara, agli esperti del Parco Majella, del dipartimento regionale, ai Geologi e agli specialisti di studi sulle valanghe. Dopo due settimane di fiamme e fuoco inizia la fase due. Parola d’ordine è prevenzione ma anche messa in sicurezza. Con questi precisi obiettivi si è costituito ieri sera il gruppo di lavoro, su iniziativa del sindaco di Sulmona Annamaria Casini, per il monitoraggio-intervento delle aree colpite dall’incendio. “Abbiamo accolto la loro disponibilità per costituire un gruppo tecnico di lavoro, al fine di valutare il tipo di impegno e le risorse necessarie da mettere in campo, cominciando subito con un monitoraggio aereo”- spiega il sindaco Casini che riprende: “chiederemo anche il coinvolgimento dei carabinieri-forestale. Tutto necessita di tempi strettissimi di attuazione. Vogliamo mantenere i riflettori accesi e fornire le gambe alle iniziative per mettere in sicurezza la zona”. Un processo che richiede interventi immediati mentre si contano ancora i danni derivanti dal devastante incendio che ha distrutto 2200 ettari di bosco, 1500 solo sul Morrone.

Andrea D’Aurelio

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