Una nuova e lodevole iniziativa parte sui social e l’artefice è lui, Gino HR Bucci in arte ‘L’Abruzzese fuori sede’. Sono più di 20mila – anche se ancora la stima non è definitiva – gli ettari di territorio sardo distrutto dagli incendi che da quasi tre giorni stanno martoriando l’Isola, in particolare in Montiferru e l’Oristanese. Aziende che hanno perso tutto, persone costrette a lasciare le proprie abitazioni a rischio fiamme. Il rogo divampato a Bonarcado il 23 luglio scorso non ha mai allentato la presa, ma si è spostato, sospinto dal vento di scirocco, per circa 50 chilometri con Protezione civile, Corpo forestale, Vigili del fuoco e volontari che combattono giorno e notte. In aiuto tutti gli elicotteri della flotta regionale e i Canadair di quella nazionale. E sono arrivati inoltre due Canadair dalla Francia e due dalla Grecia. Quasi 1.500 sfollati da Cuglieri, Santu Lussurgiu, Porto Alabe, Sennariolo e dagli altri centri lambiti dalle fiamme hanno fatto rientro a casa. Tanti di loro hanno iniziato la conta dei danni. “La comunità e il territorio hanno subìto un’immensa tragedia, un disastro senza precedenti. I danni sono immensi, il Montiferru, la flora e la fauna sono perduti, la valle degli olivi, l’olivastro millenario non esistono più. Aziende intere distrutte, animali bruciati, molti hanno perso tutto”.
“Sa paradura”: la riparazione, è il nome dell’iniziativa lanciata sul suo profilo Facebook da L’Abruzzese fuori sede. Regioni sorelle le chiama: se pensi all’Abruzzo, pensi ai pastori; se pensi alla Sardegna, pensi ai pastori. Il cane da pastore poi è sempre quello. Nel 2009, dopo il terremoto dell’Aquila, 1000 pecore donate dai pastori sardi a quelli abruzzesi; nel 2017, dopo il terremoto e il gelo, altre 1000 pecore giunte dalla Sardegna in Abruzzo. Mi piacerebbe però diffondere (o raccontare fra qualche tempo) una “paradura” abruzzese verso il popolo sardo, ‘nu cunzole, ‘na mane. Mi rivolgo dunque a chi può, a chi sa come fare, mi vengono in mente Gregorio Rotolo, Nunzio Marcelli, Tiziano Iulianella e ditemi voi chi altro.
Il primo a rispondere all’invito è stato Iulianella, uno degli allevatori di ovini più conosciuti nella zona della Marsica, fondatore dell’“Azienda Zootecnica di Tiziano Iulianella” che conta 1000 capi circa di ovini di tipo merinizzato italiano.
Speriamo che all’appello rispondano anche altri imprenditori affinchè il cuore degli abruzzesi arrivi dritto a quello degli ‘isolani’. Seguite i post di Gino e sicuramente saprete come fare!